Cos’è il Reggio Emilia Approach?

Il Reggio Emilia Approch è un tipo di pedagogia applicata alla scuola dell’infanzia, che venne sviluppato in Italia durante gli anni immediatamente successivi alla Seconda Guerra Mondiale da Loris Malaguzzi. I punti cardine del metodo ruotano intorno ai diritti del bambino e al suo ruolo di produttore di conoscenza. Pertanto il processo di apprendimento viene sviluppato autonomamente, grazie a una rete di relazioni sociali che si stringono tra bambino, educatore e famiglia.

Reggio Emilia Approch: i principi fondamentali

Per sintetizzare questo metodo possiamo direttamente passare ad elencare i principi di base che lo animano:

  • I bambini sono costruttori attivi delle proprie conoscenze, guidati dai propri interessi;
  • La conoscenza di sé e del mondo avviene e passa attraverso le relazioni con gli altri;
  • I bambini sono comunicatori: posseggono “100 linguaggi”;
  • Gli adulti sono aiutanti e guide nel processo di apprendimento

La storia dietro la nascita del Reggio Approch è molto bella e interessante. Nella città di Reggio Emilia, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale la comunità si strinse intorno alla necessità di ricostruire non solo materialmente ma anche socialmente, soprattutto nel contesto dell’istruzione e dell’educazione. Loris Malaguzzi raccolse questa istanza. Costruì un nuovo sistema educativo per i bambini più piccoli, basato proprio sulle relazioni con gli altri.

Reggio Emilia Approch: i diritti e i bisogni dei bambini

Il bambino diventa portatore di diritti e bisogni, di potenzialità, di capacità di costruzione della conoscenza. Senza entrare nel merito della diatriba e della distinzione che vede il Reggio Emilia Approch vs Montessori, parliamo direttamente di questo straordinario metodo, lasciando le distinzioni e le analisi approfondite ai nostri studenti del corso di laurea in Scienze della formazione primaria a Matera.

In realtà non vi è una metodologia predefinita dietro il Reggio Approch, ma bensì obiettivi finali che si pianificano nel corso del tempo e che possono essere riconsiderati sulla base di idee e obiettivi di comunicazione. Il bambino si trova libero di scegliere come raggiungere le proprie esigenze di apprendimento, supportato dagli educatori.

Il bambino, secondo Malaguzzi porta e crea conoscenza al tempo stesso, per questo dev’essere lasciato libero di interagire con l’ambiente circostante. Chi gli sta accanto dev’essere in grado di cogliere i suoi pensieri e le sue riflessioni, aiutandolo a stimolare l’approfondimento dei suoi interessi.

Anche i genitori hanno un ruolo molto importante, sono considerati parte attiva. La triade bambino-insegnante-famiglia è al centro dell’educazione. La scuola diventa un luogo dove costruire relazioni.


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