Mansioni agente di commercio: quello che devi sapere

Le mansioni da agente di commercio sono indubbiamente legate al settore delle vendite, ma non sono rigidamente recluse in questo ambito. Chi svolge questo mestiere trae enorme soddisfazione dal superamento delle sfide professionali e dagli incarichi che assume. Ma di cosa si occupa esattamente? Vogliamo illustrare sinteticamente e chiaramente quali compiti svolge l’agente di commercio e quali differenze intercorrono tra questa professione e quella di rappresentante.

Definire la professione dell’agente di commercio

Una definizione univoca, netta e assoluta non può essere data, i dettagli del mestiere dipendono in larga misura da una serie di fattori. Quelli di maggiore rilevanza sono:

• l’azienda per cui si lavora
• il settore di riferimento
• il tipo di contratto stipulato

Il filo conduttore che unisce tutti gli agenti di commercio è la promozione. Essi sono incaricati della proposta e della stipulazione dei contratti commerciali, facendosi mediatore tra l’azienda e il cliente. L’azienda per cui si lavora svolge un ruolo fondamentale, perché tramite un contratto in genere stabilisce:

• l’area geografica d’intervento
• i limiti o gli obiettivi
• la durata della collaborazione

La professione è una vera e propria attività imprenditoriale, anche se regolata da eventuali contratti a tempo indeterminato. Generalmente la retribuzione avviene calcolando la percentuale delle vendite, o meglio, dei fatturati del mandante, che vengono chiamate in gergo tecnico provvigioni. Per diventare agente di commercio i requisiti richiesti sono analoghi a quelli suggeriti per professioni in ambito di economia e commercio. Serve soprattutto un’ottima attitudine alla vendita, dinamicità, sicurezza di sé e un pizzico di ambizione. Se si ingrana con la giusta marcia si può fare carriera in breve tempo e incassare ottimi guadagni, soprattutto in quei contesti aziendali in cui viene elargito anche un fisso oltre alle provvigioni.

Differenze tra agente monomandatario e plurimandatario

Anche questa figura professionale, i suoi diritti e doveri, viene regolamentata dal Codice Civile. In esso sono stabilite molte linee guida e gli obblighi che devono rispettare le due parti dell’accordo: l’agente e il mandante. L’agente di commercio si impegna a stipulare i contratti in un’area geografica stabilita. L’azienda ha diritto di avvalersi di altri agenti nella stessa zona, ma questa possibilità dev’essere indicata nel contratto, che contrariamente sancisce l’esclusiva per il professionista. In questo caso si richiede all’agente di impegnarsi esclusivamente a vendere i prodotti dell’azienda, invitandolo a firmare un contratto di monodandatarietà.

Quindi possiamo effettuare la distinzione sapendo che:

• l’agente monomandatario accetta di vendere e promuovere solo i prodotti di una data azienda
• l’agente plurimandatario può vendere per diverse aziende in diverse zone

Per ovvie ragioni le aziende preferiscono assumere agenti di commercio monomandatari, che si applicano con maggiore dedizione ai loro prodotti, ottenendo anche degli ottimi vantaggi (telefoni aziendali, fisso, gratifiche e incentivi) anche in termini di indennità e regime previdenziale.

L’agente plurimandatario ha totale libertà d’azione e può rappresentare più aziende in diverse zone. Non è sottoposto ad alcuna restrizione, ma spesso può comunque godere di incentivi e gratificazioni. In entrambi i casi si parla di liberi professionisti, che svolgono la propria attività autonomamente.

I requisiti per diventare agente di commercio

Non ci si improvvisa grandi venditori da un giorno all’altro, oltre a saperlo veramente fare è necessario possedere dei requisiti, che elenchiamo di seguito:

• partita IVA
• iscrizione Camera di Commercio
• requisiti morali e personali
• requisiti professionali

Le ultime due voci riassumono due aspetti di fondamentale importanza. Si richiede a chi andrà a rappresentare l’azienda, a tutti gli incaricati del settore commerciale e al responsabile commerciale stesso, di avere la fedina penale pulita, soprattutto libera da pendenze giuridiche per reati contro la pubblica amministrazione. Ovviamente bisogna avere la maggiore età e la cittadinanza italiana, se si desidera svolgere la professione in Italia.

Un altro aspetto fondamentale è la formazione maturata sia in ambito di studi che in ambito lavorativo. Se pensi di non aver fatto la scelta universitaria giusta, oppure se lavori ma vuoi studiare, oggi è possibile seguire l’università telematica o fare un master on line, per aggiornarsi, cambiare professione o coronare il sogno di diventare agente di commercio una volta terminati gli studi superiori.

In maniera più ufficiale l’inizio dell’attività dev’essere dichiarata tramite una segnalazione all’ufficio di competenza della Camera di Commercio, la procedura può essere effettuata on line e autenticata tramite firma digitale.

Le differenze con il rappresentante di commercio e altri ruoli

Oggigiorno in ambito di vendita e consulenza commerciale sono diverse le figure e i ruoli che sembrano avvicinarsi tanto a quello di agente commerciale, dal venditore immobiliare fino ad arrivare all’informatore scientifico. Molti di questi mestieri sono legati alla presentazione di prodotti e servizi, non obbligatoriamente alla vendita.

La principale differenza che troviamo mettendo a confronto le mansioni dell’agente di commercio con quelle del rappresentante è proprio il fatto che quest’ultimo può concludere una vendita firmando il contratto a nome dell’azienda, mentre l’agente di commercio di fatto è un intermediario che stipula contratti che prima della validazione devono essere accettati dal mandante.

Nonostante la forte crisi dell’ultimo decennio cresce il numero delle aziende che ricercano la figura di agente di commercio per ampliare i propri orizzonti di influenza. Un lavoro che si adatta a chi ama relazionarsi con le persone, vendere e allo stesso tempo viaggiare, un’occasione dinamica e stimolante di sperimentarsi nel mondo dell’economia, con possibilità di guadagno eccezionali.