Film girati a Matera: i capolavori del grande schermo

Le bellezze dei Sassi sono state immortalate in numerosi film ambientati a Matera, di produzione nazionale e hollywoodiana. Registi di tutto il mondo si sono spinti fino alla Basilicata per racchiudere nell’obiettivo della macchina da presa uno scenario senza tempo.

Gli esordi del cinema a Matera

paesaggio set cinematografico a materaLa prima volta che Matera è stata inquadrata da una cinepresa correva l’anno 1949. L’occhio del regista Carlo Lizzani non era là per raccontare una storia inventata ma la dura e semplice realtà: una vita contadina già nota a molti grazie all’opera di Carlo Levi “Cristo si è fermato ad Eboli”. Un documentario, che però inaugurò una lunga serie di pellicole cinematografiche ambientate a Matera, fiction con i Sassi sullo sfondo. Quell’insediamento urbano così peculiare, quelle caverne trasformate in case e caratterizzate dai segni del tempo si rivelarono perfette per raccontare storie ambientate in un Sud quasi immaginario.

Dal ’49 in poi Matera si trasforma sullo schermo. Nel 1953 il regista Lattuada adatta per il grande schermo la novella di Giovanni Verga “La Lupa” e sceglie i Sassi come location, ideale per simulare una Sicilia di altri tempi.

In quegli anni e per tutti gli anni Sessanta la cittadina rupestre lucana si presta per rappresentare il sud Italia, per molti registi diventa la scenografia più azzeccata per esprimere la condizione meridionale, segnata da un’arretratezza che affascina e conquista. Matera appare lontana da una reale connotazione geografica. Nel corso della sua storia cinematografica assumerà sempre di più l’aspetto di un luogo fuori da una dimensione temporale, perso tra un presente quasi immobile e un passato molto lontano.

Tra i primi film ambientati a Matera è doveroso ricordare:

  • Le due sorelle, di Mario Volpe – 1950
  • La lupa, di Alberto Lattuada – 1953
  • Il conte di Matera, di Luigi Capuano – 1957
  • La nonna Sabella, di Dino Risi – 1957

Gli anni ’60 e Pasolini. I Sassi: terra santa del cinema a Matera

Come abbiamo visto, nel corso degli anni Sessanta Matera diventa la protagonista di film che la fotografano come emblema dell’Italia meridionale. Con Pier Paolo Pasolini e il film “Il Vangelo secondo Matteo” il capoluogo lucano diventa per la prima volta il set di film dedicati a Cristo, inaugurando un filone “biblico” che segnerà il successo di Matera anche nei decenni successivi, fino a farla brillare come una stella di Hollywood. L’intellettuale romano presenta un’immagine di Cristo molto terrena e antidogmatica, criticata da molti fedeli. Il paesaggio circostante, esaltato dal crudo bianco e nero dell’epoca, restituisce il senso di un luogo evocativo e colmo di una santità molto diretta, legata alla terra e al territorio. In questo senso i film ambientati a Matera hanno senz’altro una caratteristica unica e preziosa: la città vecchia, le caverne essenziali, povere ed estremamente solide, sembrano ancorarsi ad una concezione mistica del paesaggio. Più volte si è sentito dire che Matera sembra un presepe, ed è così, sembra (e probabilmente è) un luogo sacro.

I film degli anni Settanta. I grandi nomi del cinema in Lucania

A causa di un abbandono pressoché totale delle caverne durante gli anni Sessanta, la nuda desolazione del paesaggio prosegue a conquistare i registi, soprattutto in ambito italiano.

I primi anni degli anni Settanta vedono susseguirsi alcuni titoli ambientati a Matera, di generi tra loro molto diversi e addirittura controversi. Tra i titoli più interessanti ricordiamo:

  • Il Decamerone nero di Vivarelli, film erotico del 1972
  • Non si sevizia un paperino di Fulci, sempre del 1972, entrato a far parte del filone trash
  • Il tempo dell’inizio di Luigi di Gianni, film fantastico del 1974

Subito dopo questi primi anni il cinema italiano (non solo di genere) finalmente si accorge dell’enorme potenziale della location. I film girati a Matera aumentano, insieme alla capacità di catturare il profilo migliore di questo insediamento. Molti studenti di cinema sono accorsi a Matera per guardare dal vivo i luoghi di film da manuale. I fratelli Taviani nel 1974 sfidano il tempo e costruiscono una scenografia perfetta per riprodurre i tempi della Resurrezione, in un dramma politico che vede come protagonista un grande Marcello Mastroianni. Dopo di loro altri registi italiani e non sfornano piccoli grandi capolavori, tra cui:

  • Anno uno di Roberto Rossellini
  • L’albero di Guernica di Arrabal
  • Cristo si è fermato ad Eboli di Francesco Rosi

Proprio quest’ultimo mostra una passione senza fine per Matera, già nel 1967 aveva girato con una bellissima Sofia Loren il film “C’era una volta” e sarà sempre lui ad inaugurare gli anni Ottanta con un cast di eccezione in “Tre fratelli”: Philippe Noiret, Michele Placido e Vittorio Mezzogiorno. Il film fu vincitore di tre nastri d’argento.

Gli anni Ottanta e Novanta. Hollywood scopre Matera.

scenario notturno da film a materaI film segnano sicuramente una mappa delle cose da visitare a Matera. Possiamo immaginare i film come una sorta di guida turistica. Non è un caso che la settima arte abbia spesso scelto questo angolo d’Italia per mettere in scena la natività o eventi biblici. Il motivo è semplice: Matera non è una semplice città, è uno spazio in cui la storia si è fermata lasciando che fossero le pietre a parlare. Questo deve aver conquistato Bruce Beresford, il regista di “King David”, film per cui vennero spesi parecchi miliardi e per cui venne ingaggiato Richard Gere come protagonista. Purtroppo il riscontro al botteghino non restituì il merito dell’investimento, ma intanto Hollywood era approdata in Lucania, con grande felicità di molti, che già immaginavano eventi di lusso e party stellati in Basilicata.

Per il resto gli anni Ottanta non hanno prodotto altri film memorabili.

Un nuovo successo arriva nel 1990 con “Il sole anche di notte” dei fratelli Taviani. Ma è soprattutto nel 1994 che Matera torna a far parlare di sé a livello internazionale, con “L’uomo delle stelle” di Tornatore, candidato agli Oscar. Anche in questa occasione Matera non interpreta sé stessa, ma una cittadina siciliana degli anni Cinquanta. Gli anni Novanta, come il decennio precedente, non lasciano altre impronte, saranno i Duemila a segnare un vero e proprio punto di svolta.

La passione per Matera di Mel Gibson

Abbiamo già sottolineato come il filone biblico del cinema a Matera sia stato quello di maggior successo. Ma forse nessuno si sarebbe mai aspettato un’esplosione di visibilità così notevole per Matera, in seguito ad un film così controverso come “The Passion” di Mel Gibson. Un cast americano, con punte di diamante italiane come Monica Bellucci e una straordinaria Rosalinda Celentano nel ruolo di Satana, che porta sul grande schermo la trasposizione filmiche delle ultime dodici ore di Gesù, senza risparmiare la crudeltà del sangue sparso e della sofferenza cristica esplicitata senza censura. Film discusso, ma senz’altro un capolavoro realmente capace di esaltare lo scenario che lo ha reso celebre.

Vogliamo suggerire anche un piccolo gioiello nascosto, che non ha avuto tanta risonanza, ma che senz’altro merita la visione, sia per la profondità dei contenuti proposti, sia per la bellezza della fotografia che arricchisce il fascino di Matera. Stiamo parlando di “The Big Question” di Francesco Cabras e Alberto Molinari, girato sul set del film di Gibson. Si tratta di un documentario nel documentario, un’introspezione attenta e curiosa sull’opinione di attori, staff, registi e altri riguardo a temi di grande portata come Dio, la fede, la spiritualità. Un capolavoro passato in sordina ma che mostra i retroscena della realizzazione e un punto di vista inedito su Matera, che appare ancora più enigmatica e splendida, con tutto quel biancore di pietre antiche, abbracciata dalle colline aspre intorno che non riescono a scalfire la sua meravigliosa presenza inalterata nei secoli.

Dopo il Duemila altri film sono stati girati a Matera, anche importanti produzioni straniere, ma nessuno ha toccato la fama di “The Passion”. Gli ultimi titoli che meritano di essere citati sono:

  • Ben Hur di Bekmambetov del 2015
  • Wonder Woman di Jenkins del 2016
  • Sorelle – Fiction di Rai Uno del 2017

Capolavori cinematografici a parte, Matera è uno spettacolo. Merita di essere vista sullo schermo e dal vero.

 

 


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