Come diventare consulente ambientale: studi e possibilità
La condizione ambientale preoccupa l’opinione pubblica e scuote l’animo di tutti. Aumenta la sensibilità su questi temi e di conseguenza cresce il numero di persone che si chiedono come diventare consulente ambientale. Una professione che salvaguarda il futuro di chi la intraprende e dell’intero pianeta.
Studiare come consulente ambientale: scegliere un mondo pulito
Prima di diventare tecnico addetto all’igiene ambientale e svolgere attività di consulenza è necessario intraprendere la giusta formazione. Un tecnico competente dovrà mostrare abilità multidisciplinari. I corsi di laurea più indicati per intraprendere la professione sono:
- Ingegneria civile e ambientale
- Scienze ambientali e naturali
- Biologia e chimica
In generale tutti i corsi appartenenti alla classe di Laurea in Scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura rientrano a pieno titolo nei corsi che spianano la strada verso il percorso per diventare consulente ambientale. Ovviamente il tipo di formazione cambia in base all’effettivo lavoro che si dovrà svolgere, alle esigenze aziendali e alle mansioni richieste. In alcuni casi può bastare anche il diploma di maturità, ma molto più spesso sarà importante avere un livello di conoscenza maggiore, come quella garantito da un master.
L’esperienza del master in materia ambientale, come quelli proposti dall’Università Niccolò Cusano, è la giusta strada per attivarsi nella realizzazione del sogno di diventare consulente o eco auditor. Le possibilità sono molte e diverse, ma si possono suddividere inizialmente in due tipi di percorsi: di natura tecnico-scientifica, oppure socio-economica e giuridica. Con la partecipazione ad un master per diventare periti ambientali si apprende:
- Gestione ambientale e analisi dei processi
- Green marketing d’impresa
- Gestione ambientale dei prodotti
- Legislazione ambientale generale e di settore
Il fine ultimo di queste proposte è quello di fornire le chiavi di comprensione dei meccanismi alla base della tutela del territorio, sia per quanto riguarda la salvaguardia e la sostenibilità delle risorse, sia per tutto ciò che concerne la materia giuridica del settore. Un bagaglio di conoscenze tecniche e teoriche di rilievo, capaci di dare uno slancio concreto a chi vuole lavorare da subito con un approccio ecologico. Con un buon metodo di studio si può portare a termine la formazione anche mentre si sta già lavorando.
Le professioni del futuro sono green
Dopo un’accurata e proficua formazione giunge il momento di buttarsi nel mondo del lavoro. Se la crisi ambientale è profonda anche quella occupazionale non scherza. Eppure si registra un incremento delle richieste di professionisti revisori e tecnici ambientali. Quali sono le offerte di lavoro per consulenti ambientali? Molte e tutte interessanti. Ecco con chi si può intraprendere una collaborazione professionale:
- Imprese di costruzione e manutenzione
- Studi di progettazione opere
- Enti e consorzi di controllo
- Società di studio fattibilità per opere urbane
- Grandi cantieri
- Enti pubblici e privati per la gestione dei rifiuti
La lista non finisce qui, sono solo alcune delle realtà che sono alla costante ricerca di profili formati come tecnici addetti all’igiene e alla sicurezza ambientale, altro modo utilizzato per definire i consulenti.
Un’altra strada da seguire è quella della libera professione. Aprire uno studio di consulenza ambientale è può essere un buon modo per scegliere autonomamente dove, come e con chi collaborare. Ecco cosa fa un esperto di sicurezza e qualità ambientale dal suo studio privato:
- Propone formazione del personale
- Offre consulenza in materia giuridica
- Pianifica strategie e conduce analisi dei sistemi di gestione
Una strada non esclude l’altra. È possibile sia svolgere la libera professione, sia essere dipendenti di un’azienda, ma chi inizia quest’avventura è sempre meglio che si affianchi a chi possiede già un buon grado di esperienza, o a strutture accreditate, come associazioni e cooperative.
Il riconoscimento della professione
In Italia la questione del riconoscimento professionale è piuttosto spinosa. Grazie ad una legge che ha modificato le disposizioni sull’organizzazione delle professioni è stato possibile smuovere le acque e cercare di trovare soluzione per la miriade di lavoratori senza albo. Un ruolo sempre più rilevante è stato affidato alle associazioni, anche private e volontarie, purché attive nella tutela dei professionisti.
La legge consente di iscriversi a tali associazioni e di potersi sentire rappresentati come categoria, cosa che fino a meno di un decennio fa non era neanche lontanamente pensabile. Molto è stato fatto per la qualificazione dell’attività di consulenza, ed ora possiamo dire che esiste un albo dei revisori ambientali. Invece molto ancora dev’essere fatto per evitare che chi non possiede la giusta competenza e formazione si improvvisi gettando discredito sulla categoria.
Per entrare a far parte di una di queste associazioni di categoria bisogna rientrare in alcuni criteri. Ad esempio, prestare servizio in una delle seguenti macroaree:
- Trattamento rifiuti
- Depurazione acque
- Bonifica
- Energie rinnovabili
- Analisi e ricerche di laboratorio
- Depurazione aria
Gli addetti ai lavori in campo ambientale sono una moltitudine di professionisti che mettono in campo la propria esperienza, formazione e passione per accogliere la sfida di un mondo più pulito, di un pianeta fuori dal rischio di implosione generato dalla pressione inquinante della nostra presenza scellerata.
Anche in Italia si prendono sempre più in considerazione i lavori green, rispondendo all’urgenza di un cambiamento di rotta, proprio in quest’ottica la sensibilità ambientale viene supportata dalle aziende, ma anche dagli istituti formativi. Primi fra tutti le università, che formano le giovani menti alle professioni del futuro. L’Università degli Studi Niccolò Cusano è tra le realtà accademiche che si sono distinte per comportamenti virtuosi ed ecocompatibili, anche grazie alla proposta telematica che abbatte notevolmente costi e impatto ambientale.