Cosa sono le teorie del conflitto in psicologia?

Le teorie del conflitto in psicologia sono tante e abbracciano aspetti diversi, dal conflitto interiore a quello relazionale, fino a giungere all’anali dei conflitti psicosociali. Il comportamento dell’individuo è da sempre al centro della psicologia e di conseguenza anche quello che suscita scontri di qualsivoglia natura, un aspetto importante dell’esistenza. Analizziamo il termine e i comportamenti che sono attraversate da questa dinamica.

Teorie del conflitto: da dove nasce?

conflitto interpersonaleChe cos’è il conflitto? La psicologia lo studia come un comportamento dell’individuo e ne riconosce la sua presenza come parte integrante della vita. Ne indaga anche le motivazioni, spesso forme di contrasto interiore. Tutti noi desideriamo qualcosa, ma a volte questo desiderio si scontra con ciò che la persona può davvero manifestare, esprimere ed ottenere all’interno di un gruppo. Da un’altra parte vi è anche un vissuto interiore, interpersonale e di tipo sociale, che pone un freno alla soddisfazione del desiderio o del bisogno.

Cosa si prova quando si percepisce che bisogni, esigenze e desideri non possono essere esauditi e appagati? Spesso una sensazione di frustrazione. Non vengono eliminati, ma sentiti come inconciliabili. Eppure questa sensazione non è sempre riconoscibile. Spesso non si è coscienti del conflitto interno, a volte lo si vive in maniera inconscia. Lo scopo della psicologia è quello di lasciar emergere questi conflitti dall’inconscio, per poterli affrontare ed elaborare e vivere una vita libera e in equilibrio.

Il conflitto individuale e interiore dev’essere distinto dal conflitto sociale, ed entrambi per essere compresi devono essere definiti nelle loro diverse accezioni. Nel corso della sua evoluzione la psicologia ha approfondito questo tema, seguendo correnti diverse. Vediamole insieme.

Teorie conflittuali e tipologie

Le tipologie di conflitto, per la psicologia generale sono tre. È importante conoscerle per approcciarsi al tema. I tre tipi principali sono:

  • Emotivo
  • Cognitivo
  • Motorio

Questi tre aspetti sono stati oggetto d’analisi in ambito psicologico, e sono stati sviluppati da diversi punti di vista, ognuno dei quali ha elaborato una propria teoria. Il pensiero si è evoluto ulteriormente fino a creare una distinzione sulla base della natura del conflitto, che come dicevamo prima può essere personale o sociale. O meglio, le discipline psicologiche li definiscono così:

  • Conflitto intrapsichico
  • Conflitto interpersonale

Il conflitto intrapsichico o intrapersonale è quello di cui abbiamo parlato in apertura. Un soggetto può esserne consapevole o meno. Le sue ambizioni e obiettivi contrastano con istanze interiori. La psicoanalisi si è spesa moltissimo per comprenderne le profonde cause e le possibili risoluzioni. Per descriverlo ha spesso usato il termine di conflitto psichico o conflitto dinamico. Per farli emergere dall’inconscio e percepirli a livello conscio è necessario per percorso di psicoterapia, una volontà di verbalizzazione e di interiorizzazione che possono portare a una risoluzione.

Tra le scuole di psicologia che si sono occupate di queste tematiche ricordiamo in particolare la psicologia cognitiva, la psicologia dinamica e quella dello sviluppo comportamentale. Il conflitto interpersonale attraversa zone profonde, legate a pulsioni e temi esistenziali, molto intimi.

Il conflitto interpersonale invece riguarda due o più persone. Si manifesta quando la soddisfazione dei desideri di una persona incontra come ostacolo i desideri e gli obiettivi di altre persone. Può riguardare anche interi gruppi sociali. Le cause sono molteplici, riguardano la difesa, la conservazione o competizioni. Più banalmente si potrebbe ammettere che riguardano i rapporti tra le persone e tra i ruoli che queste hanno, l’aspetto individuale viene in secondo piano. Si occupa di questi temi la psicologia sociale, la psicologia del lavoro, la sociologia e anche l’antropologia.

Teoria del conflitto: il ruolo e la difesa

Uno dei campi di osservazione della psicologia è la vita quotidiana. Se ci guardiamo intorno possiamo vedere ogni giorno esempi di conflitto. Spesso sono i nostri comportamenti e i nostri atteggiamenti e metterci in relazione con lo scontro. Questi comportamenti sono dettati dal ruolo che ognuno di noi, volente o nolente, assume. Il concetto di ruolo è particolarmente delicato. Tutti noi apparteniamo a dei gruppi: famiglia, scuola, lavoro, coppia e in ognuno di questi possediamo un ruolo. A volte questi ruoli entrano in conflitto, quelli vecchi e quelli nuovi. Per evitare lo smarrimento il nostro sistema psicologico adotta dei meccanismi di difesa, a volte istituzionali (creati dalla società), a volte individuali. Questi ultimi possono essere:

  • La separazione: i ruoli vengono distinti nel tempo e nello spazio
  • Il compromesso: si rimanda l’azione, si ristruttura o si usa un ruolo contro un altro
  • La fuga: il soggetto rifugge dai ruoli

Purtroppo risulta riduttivo sottrarre così tanto alle sfumature e alle possibilità che ci si parano davanti per elaborare il conflitto. Per scegliere come orientare la propria vita spesso le persone scelgono la soluzione che riduce lo sforzo, la fatica e il cambiamento piuttosto che un’analisi razionale e logica.

Per la psicologia il conflitto resterà sempre un grande tema. Non è facile risolverli, ma è straordinario vedere quanta capacità abbiamo di crescere, evolverci e diventare essere umani completi e in equilibrio.


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